Sono trascorsi dieci giorni da quando, con il tipico atteggiamento ‘padronale’ e maleducato, ci è stata indicata una porta dalla quale uscire. Dieci giorni in cui abbiamo incontrato una volta Carmela Petralito chiedendole di iniziare finalmente a discutere dei passi da compiere per presentarci tutti rappresentati alle elezioni, assumendo ciascuno le proprie responsabilità politiche di fronte all’elettorato pachinese. Elettorato al quale affidare -secondo il metodo democratico- la definizione degli equilibri, come comunque accadrà dopo le elezioni, lo si voglia o meno. Ma da dieci giorni assistiamo ad un film (già visto peraltro) di riunioni che si svolgono senza Rinascita, con il pieno assenso della candidata a Sindaco, nelle quali si discute di ben altro: se Rinascita debba o no far parte di questa coalizione a cinque mesi dall’ufficializzazione -il 28 gennaio scorso- del nostro appoggio alla candidatura Petralito. Una situazione di cui la principale responsabile è Carmela Petralito, rivelatasi incapace di garantire la pari dignità delle forze politiche presenti all’interno della coalizione e totalmente succube dei diktat del caro leader del suo movimento: tanto valeva che candidassero -come volevano sei mesi fa- proprio lui. Dopo dieci giorni con tre riunioni di coalizione in cui si discute di questo ‘problema’ è abbastanza chiaro che la persona che realmente non vuole Rinascita nella sua coalizione è Carmela Petralito. Poco importa se non lo vuole perché ‘non si trova nella condizione” di volerci o perché -al di là di quanto ostenta in nostra presenza- non ha alcuna stima personale o politica di alcuno di noi. Importa solo che ogni fiducia in lei è venuta totalmente meno. Da questo momento Rinascita, dunque, dichiara di togliere il proprio appoggio alla sua candidatura.
Il Coordinamento di Rinascita