Brutte e pericolose le barriere Jersey installate in un’area di ritrovo per giovani, i quali sono stati pure accusati di vandalismo.
In primo luogo, come messo in evidenza dall’ ex assessore Roberto Arangio, non vi è nessun segnale in via Messina che indichi il preavviso di direzione obbligatoria, l’unico segnale installato (e poi distrutto) che indica il divieto di transito è considerato insufficiente per garantire la sicurezza dei ragazzi che frequentano l’area.
In secondo luogo, le barriere Jersey che si confondono con l’asfalto senza segnali luminosi e strisce sulle barriere, soprattutto di notte, può essere un problema perché rende difficile per i giovani individuare i confini dell’area e aumenta il rischio di incidenti.
Inoltre, l’accusa di vandalismo nei confronti dei giovani, senza alcun supporto o alternative dalla città per loro, può creare una percezione di mancanza di interesse e di sostegno da parte dell’amministrazione nei confronti dei giovani e dei loro bisogni.
Sarebbe importante che l’amministrazione consideri alternative per fornire ai giovani opportunità e spazi sicuri per ritrovarsi, e coinvolgerli nel processo decisionale riguardo alle soluzioni per questi problemi.
L’ installazione di barriere può essere percepita come una forma di controllo eccessivo sulla vita dei giovani e limitare la loro libertà di movimento, e’ importante che l’amministrazione coinvolga i residenti e i frequentatori dell’area per trovare soluzioni sostenibili e condivise, come afferma di Enzo Ferrara componente di un’ associazione di volontariato: ” i giovani sono emarginati da una classe politica poco inclusiva. Di chi è la responsabilità? L e proposte vanno elaborate prima di passare alla fase decisionale – Chiediamoci cosa offre la città per i giovani ? Hanno chiuso pure il campo sportivo i nostri ragazzi devono spostarsi a Portopalo”
